Dopo il Referendum


AVANTI CON LA MOBILITAZIONE PER RIDARE
DIGNITÀ ALLA CATEGORIA DEI FERROVIERI
72% di SI al referendum sul rinnovo contrattuale. Un numero che, per la natura
stessa della consultazione home made e la sua gestione, può dire tutto e nulla.
Un dato poco aleatorio riguarda il calo sostanziale dei consensi che fa il paio
con la consultazione on line organizzata per tutto il Personale Mobile dal
Comitato Macchinisti Cargo. I risultati davano una bocciatura pressoché
unanime del rinnovo contrattuale figlia della clamorosa omissione nel non
affrontare minimamente le enormi problematiche dell’esercizio (e non solo),
dalla riduzione dell’orario di lavoro alla riduzione dei carichi, a conferma del
percorso autoreferenziale dei firmatari, appiattito sulle necessità aziendali e
dove i lavoratori compaiono solo a cose fatte per semplice ratifica. Altrettanto
significativi i risultati poco lusinghieri, se non contrari, ottenuti dai sostenitori
del SI in alcune regioni. Il punto che ci preme sottolineare è che il post
referendum, tanto più se affluenza e i SI sono calati, riafferma ancora una volta
l’esigenza di una presa di coscienza collettiva dei lavoratori del fatto che le
omissioni dei firmatari sono il frutto della loro più che ventennale politica
consociativa e, soprattutto, che continuare ad alimentarla con l’indifferenza o
la delega in bianco non farà altro che peggiorare la nostra condizione. Ci vuole
invece una vera democrazia sindacale che cambi completamente l’ordine delle
cose.
Lo strumento più temuto dal sistema concertativo sono le assemblee
autoconvocate e le vertenze, su questo dobbiamo puntare. Il NO più
importante non è un tratto di penna ma la costruzione dal basso delle
mobilitazioni, sfuggendo all’idea misera che non ci sono alternative al
pacchetto preconfezionato che ci propinano “prendere o lasciare” con la solita
leva economica con la quale puntano a comprare i lavoratori. Le alternative
vanno costruite e praticate.
6 maggio 2022
Ferrovieri Cub Trasporti

Cub Trasporti – SGB: Comunicato di fine sciopero

COMUNICATO di FINE SCIOPERO 25 ottobre 2019: FERROVIE Le ferrovie. Nonostante una partecipazione diversificata fra territori e settori, i ferrovieri hanno aderito con risultati sorprendenti, supratutto nel centro-nord. In Trenord è stato il culmine delle adesioni con decine di soppressioni di treni e perfino le defezioni di posti quadri, come le sale operative, con la dirigenza che è dovuta scendere a sostituire gli scioperanti. Ottima la partecipazione in certe linee o stazioni con, ad esempio, tutti i turni commerciali in sciopero. Lo sciopero ha intercettato un “Malessere Trenord” di lungo corso che sta ancora tutto intero davanti ad onta dei nuovi corsi, degli accordi di rilancio, del tutto bene di azienda e confederali d’accompagnamento. Proprio a Milano CGILCISL e UIL il giorno prima dello sciopero hanno sentito il bisogno di redigere un comunicato stampa che invitava a boicottare lo sciopero, avvertiva il peso sui cittadini e rassicurava che loro son d’altra pasta e pertanto meritano la titolarità esclusiva della rappresentanza: i lavoratori hanno risposto nel migliore dei modi, autorappresentando le proprie istanze nella giornata di sciopero, senza bisogno dei mediatori. Anche nel resto d’Italia tante sono state le partecipazioni, con attestazioni giunte dai luoghi e dai comparti più disparati delle lavorazioni ferroviarie (officine, movimento, biglietterie) oltre gli addetti alla più evidente circolazione treni. Ancora una volta un affidabile termometro della diffusione dello sciopero lo ha reso l’alacre impegno delle aziende a coprire con ogni forzatura e sotterfugio i turni ai treni, energie che tantopiù sono profuse a brigare per nascondere gli effetti e negare la partecipazione e più ne rivela la portata, anche a treni circolanti: pressoché ovunque comandi illeciti, distorsione delle norme tecniche, compressione del diritto di sciopero con abuso dei servizi minimi, anche con spese produttive triplicate, utilizzo di crumiraggio perfino con personale di altre imprese. Le Ferrovie nei Trasporti. I ferrovieri hanno rappresentato bene con questo sciopero l’insofferenza verso una condizione sempre più precaria del lavoro che scivola verso l’arbitrio, la precarizzazione, l’esternalizzazione, la vendita dei settori interi, la moltiplicazione delle spa interne pronte per la collocazione azionaria. CCNL scaduti (in FS da 2 anni) ma che avanzano ugualmente con accordi-toppa di concessione alle ristrutturazioni di un trasporto ferroviario di business e sempre meno per l’utenza diffusa e garanzia del dirittto universale alla mobilità. Con lo svuotamento delle lavorazioni e l’appaltizzazione, poi, viene ultimo al pettine il nodo della sicurezza, conseguenza diretta delle politiche di privatizzazione o gestione privatistica. Tra pezzi interi che vanno a gara e micro spostamenti in esternalizzazione, il piano industriale manca in ogni azienda, come manca un linea guida di quello che si vuole fare del trasporto su rotaia, al di là dei ritornelli sciorinati sulla sua promozione e che si perdono nella realtà quotidiana fatta di tagli e energie riversate a senso unico verso i settori di mercato. Le ferrovie si scoprono così a condividere con il resto dei trasporti la partita cruciale, in questa fase lunga, di privatizzazione: dai marittimi al TPL, dal trasporto aereo alle lotte dei portuali, ovunque l’alienazione del bene pubblico verso proprietà e méte private allontatanano sempre più una gestione pubblica dei servizi alla mobilità. I Trasporti nel Lavoro. I lavoratori dei trasporti si ritrovano infine a specchiarsi nella condizione di tutto il lavoro contemporaneo, dove imperversano precarietà, scippo dei dirittti, consegna all’arbitrarietà padronale e ristrutturazioni che scaricano sul corpo del lavoro costi e rischi dell’impresa, in nome di grandi profitti accumulati altrove. Da Alitalia a Whirpool, dagli infortuni e dai morti alle lotte nella logistica per strapparsi giornalmente a condizioni di lavoro di semischiavitù, dall’amianto alla Thyssen-Krupp, dall’ Ilva alla Fiat. Ovunque il mondo sta verificando lo scempio e l’insostenibilità della condizione sociale e ambientale, punto di arrivo di questi rapporti sociali che lo costituiscono. E’ con favore e pieno accoglimento che in questo sciopero si sono visti nelle manifestazioni e nei picchetti bandiere e partecipazione di lavoratori di molte più sigle che i soli proclamanti CUB-SI COBAS-SLAI COBAS-USI CIT. Segnale di una voglia di far quadrato dal basso sui problemi che mettono insieme tutto il mondo del lavoro a prescindere dalle dirigenze di questa o quella sigla che se ne facciano portatrici per un pezzo del percorso. Sapranno i lavoratori farsi carico complessivamente di questa priorità ricomp

Livorno. Assemblea dei ferrovieri di Mercitalia

Verbale assemblea MIR 10/10/19 Si è svolta giovedì 10 ottobre l’assemblea autoconvocata dei lavoratori MIR. È stata registrata una buona presenza di macchinisti dell’impianto di Livorno. Assente il personale di altri presidi e delle altre categorie. Come da programma sono stati discussi temi riguardanti 1)il CCNL e il rinnovo dello stesso 2)il dispositivo ad Uomo morto sulla E494 3)le problematiche sul turno dei macchinisti di Livorno 4)la sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, nel corso del dibattito, hanno trovato spazio altre questioni quali la cassa di solidarietà, gli spostamenti dei macchinisti per recarsi nelle sedi di inizio lavoro e la logistica. CCNL: ad inizio assemblea sono state illustrate le piattaforme attualmente esistenti per il rinnovo del contratto scaduto a dicembre 2017. La prima ad essere presa in esame è stata quella fatta recentemente circolare dalle sei sigle firmatarie. Piattaforma, questa, che ha incontrato un parere negativo tra i lavoratori presenti in assemblea, a causa della sua genericità sui temi e perché priva di approfondimenti specifici. A seguire è stata visionata la proposta di rinnovo contrattuale del sindacato Orsa. Questa proposta, a differenza del precedente documento, ha fatto notare dei punti maggiormente dettagliati ma, allo stesso tempo, ha generato nell’assemblea qualche perplessità in quanto separata dall’altro documento sottoscritto da Orsa stessa. L’ultima piattaforma oggetto di discussione è stata quella elaborata dai ferrovieri nel 2016, sintesi di 21 assemblee nate spontaneamente sui territori. Le rivendicazioni dei lavoratori contenute in questo documento (riguardanti le categorie del personale viaggiante, delle officine, del movimento e dell’infrastruttura) sono state giudicate dall’assemblea ancora attuali e rispondenti alle naturali aspirazioni dei lavoratori. È stato pertanto deciso dai presenti in assemblea che questa piattaforma sarà l’unico documento con cui essi vorranno essere rappresentati alle negoziazioni contrattuali. I lavoratori ritengono inoltre opportuno iniziare un nuovo ciclo di assemblee e di scioperi per dare forza a queste rivendicazioni. Oggetto di critiche è stato anche il il welfare aziendale, che dietro ai vantaggi immediati cela pericoli per lo stato sociale, ad esempio la sanità pubblica È stata infine decretato il totale rigetto del presente CCNL, in quanto privo di punti positivi ed insostenibile. Dispositivo ad Uomo morto E494: i macchinisti hanno condannato il ripristino del Vigilante sulla locomotiva E494. Il dispositivo, dotato di punti di reiterazione (Organi di Vigilanza attivi) atti ad azzerare i tempi di intervento del Vigilante e che non consente di essere scollegato dall’attività legata alla conduzione del treno, genera stress tra i lavoratori. Al riguardo sono stati discussi due M40 di autotutela: uno specifico per la scuola, da consegnare all’istruttore al termine dell’abilitazione; l’altro da consegnare al capodeposito/coordinatore. Entrambi gli M40 riguardano eventuali mal funzionamenti agli organi di reiterazione (leva di trazione, sabbiere, tromba, tasti scmt, leva del freno, tergicristalli), che costringerebbe il macchinista a premere il pedale ogni 55 secondi causa la frenatura automatica del treno. In questi casi viene prescritto all’azienda l’impossibilità di utilizzare il mezzo di trazione per motivi ergonomici/stress psicofisico. È stata considerata potenziale origine di rischio l’intervento ogni 30 secondi del Vigilante in modalità “Manovra”, che distrae il lavoratore nelle delicate operazioni che avvengono negli scali/depositi. I presenti in assemblea hanno avanzato la proposta di far introdurre un dispositivo che accerti il corretto funzionamento degli O.V attivi durante l’esecuzione degli accessori in partenza. È stato inoltre stabilito di 1) segnalare e protocollare sul libro di bordo eventuali guasti agli O.V attivi, in modo da agevolare i colleghi a formulare il dispaccio 2) richiedere alle ASL un controllo sul funzionamento complessivo del nuovo Vigilante. Gli M40 sono a disposizione presso gli attivisti. Turno di Livorno: sono state segnalate, per la loro pesantezza, le giornate del turno di Livorno relative alla riserva 5-13 e il conseguente riposo diurno treno 56126/55200, al servizio su Genova/Modena (treno 47064 legato al treno 46561/69561 su Fiorentina di Piombino con locomotore isolato su Livorno Calambrone) e il servizio di Pomezia. Questi servizi, che generano notevole tensione e stanchezza, sono stati da tempo segnalati alle RSU/azienda (in particolar modo il ritorno con treno 55200 da Rubiera dopo il riposo diurno). Nonostante ciò chi cura i turni persiste a non alleggerire ed equilibrare il turno. I macchinisti pertanto denunciano una situazione critica che va ad influire sulla salute del lavoratore e che potrebbe pregiudicare la sicurezza dell’esercizio. Sicurezza nei luoghi di lavoro: nel corso del dibattito è emersa la volontà di segnalare ai soggetti indicati qualsiasi situazione anomala che si venga a creare negli ambienti lavorativi. È stato riportato il caso dello scalo di Pomezia, dove insistono notevoli criticità riguardanti l’assenza di camminamenti e la scarsa illuminazione. Logistica: i lavoratori chiedono chiarimenti all’azienda sugli spogliatoi dei macchinisti che, sembra, siano stati approntati a Livorno Calambrone. Questo è un dato che -se confermato- pone interrogativi sia sulla scelta dell’ubicazione degli spogliatoi in una località così decentrata che sul raggiungimento degli stessi. Viene pertanto chiesto se l’azienda metterà a disposizione dei lavoratori interessati un servizio di spostamento dedicato. Spostamenti del personale nella sede di Livorno: È stata rilevata da tempo, con conseguenti segnalazioni all’azienda che sono al momento disattese, un evidente incrinatura nel parabrezza frontale del pulmino della ditta privata Opus. Sempre nello stesso mezzo insiste la rottura del gancio di chiusura del vetro posteriore destro. Questo rende incompatibile l’utilizzo del pulmino con l’inizio della stagione invernale. A fronte di queste problematiche è stato proposto, come norma comportamentale, di non fornire all’autista della ditta Opus i dati relativi ai nominativi, numeri dei treni e di matricole finché non verranno riparati i guasti. I lavoratori denunciano inoltre la mancata copertura del servizio di spostamento durante la fascia notturna del sabato. Viene chiesto pertanto un adeguamento del servizio 7 giorni su 7 e H24. Gli attivisti sindacali hanno preso l’impegno di segnalare i problemi sulla sicurezza agli organi competenti. Cassa di solidarietà: sono stati mostrati vari comunicati della Cassa di solidarietà tra ferrovieri. Dopo aver dato una lettura sulle origini della cassa, nata per sostenere Dante De Angelis licenziato per la lotta al Vacma e i ferrovieri licenziati dopo la puntata di Report, è stato spiegato dagli attivisti l’importanza dell’esistenza di questa forma di sostegno sia economica che morale, che aiuta chi lotta nei luoghi di lavoro (ed è oggetto di repressione aziendale) e chi viene sanzionato ingiustamente e in modo sproporzionato. In conclusione dell’incontro viene stabilito: 1)il rifiuto di qualsiasi piattaforma di rinnovo contrattuale che non sia frutto di lavori assembleari e di decisioni prese dai lavoratori 2)un rifiuto del nuovo Vigilante, dannoso per gli effetti negativi che si ripercuotono sull’attività lavorativa 3)l’esigenza di un turno di lavoro maggiormente equilibrato 4)chiarimenti su spostamenti del personale e sulla logistica. I lavoratori richiedono infine nuove elezioni per il collegio RSU e i RLS, essendo decaduti i termini dei mandati e per integrare i posti lasciati vacanti. Il presente verbale sarà diffuso per garantirne l’efficacia propositiva e come incentivo per i prossimi appuntamenti tra i ferrovieri. I lavoratori presenti in assembleaLivorno

15 marzo 2018 Assemblea nazionale dei ferrovieri

Assemblea nazionale dei ferrovieri
Firenze, giovedi 15 marzo 2018, h.10.00-14.00
Sala del Dopolavoro ferroviario, entrata da via Alamanni
Di fronte alla prospettiva di un ennesimo rinnovo contrattuale, concordato in stanze
chiuse senza alcun confronto con i lavoratori, l’unica possibilità di intervento dei
ferrovieri per decidere del proprio futuro è quella di riunirsi in assemblee autorganizzate
e sviluppare dal basso piattaforme di rivendicazioni perseguendole attraverso un fronte
unitario di lotta.
Già i lavoratori di Mercitalia stanno pagando, da un anno a questa parte, l’ultimo
disastroso rinnovo contrattuale e il loro isolamento, progettato ad arte, conferma
l’importanza della piattaforma nata nel 2016 nelle assemblee tra i lavoratori e per i
lavoratori che deve essere rilanciata! Si rischia adesso con il nuovo Ccnl che tale
prospettiva al ribasso diventi concreta per tutti i Ferrovieri.
Uniti possiamo e dobbiamo contrastare il processo di privatizzazione e deregulation
della ferrovia: i continui incidenti (e quelli mancati) ci testimoniano putroppo
quotidianamente come la corsa al profitto sacrifichi la sicurezza di lavoratori e utenti
causando morti e disastri; tutto ciò è inaccettabile.
Occorre organizzarsi per unire forze, capacità ed esperienze per la sicurezza del
trasporto e per migliori e adeguate condizioni di lavoro!
Allo stesso modo occorre organizzarsi per rispondere alla repressione aziendale,
difendere il diritto di sciopero e sostenere I colleghi che, lottando per i diritti di tutti,
vengono sanzionati e licenziati!
Per queste ragioni il 15 marzo, al DLF di Firenze, è stata organizzata un’assemblea
nazionale aperta dei ferrovieri.
Sarà questa l’occasione per discutere e valutare le iniziative comuni da intraprendere,
compreso lo sciopero, e per socializzare le vertenze condotte dai ferrovieri nei diversi
territori e settori.
Non Mancate!!

Assemblea nazionale dei ferrovieri 15 marzo

ASSEMBLEE FERROVIERI TOSCANA PER RINNOVO CCNL

RINNOVO CCNL: Assemblee in toscana CUB Trasporti, CAT, USB e SGB

Forse questa volta non sarà possibile affrontare un negoziato contrattuale senza una piattaforma. Forse questa volta non sarà possibile affrontare un rinnovo contrattuale senza i ferrovieri. Da 15 anni nessuna consultazione dei lavoratori avviene per fissare cosa pensino del loro destino. Ma ovunque oggi si stanno sviluppando assemblee spontanee e proteste contro quell’atteggiamento, con produzione di documenti e sotegno di gruppi autoconvocati, RSU e sigle Continua a leggere ASSEMBLEE FERROVIERI TOSCANA PER RINNOVO CCNL

8 maggio: uno sciopero straordinario

Volantino PDF: Comunicato dopo sciopero

8 maggio: uno sciopero straordinario

Niente, non c’è stato proprio niente da fare. Nonostante le ore (e i giorni?) spese ad architettare le contromosse riesumando ai treni ogni abile e arruolabile e a sperticarsi con tutti i mezzi, anche i più dissimulati, per far scorrere senza dolore alcuno il primo sciopero sulla vertenza “doppie composizioni” e contro il clima oppressivo e sanzionatorio dell’azienda, la nostra dirigenza ha trovato di fronte un’opposizione che non lascia (ad essa) intravedere niente di buono all’orizzonte. Capita infatti che non sia più sufficiente la schiera degli operosi al suo servizio (quella degli ” ‘gnorsì ” per capirsi e quella “costretta” allo straordinario di sciopero) perché cresce, contro ogni previsione, quella parte di personale che prende coscienza dell’insostenibilità dell’operato aziendale e comincia a percepire che le cose cambiano se ci adoperiamo, INSIEME, verso il cambiamento.
E allora, guardando oggi ai molteplici significati della grande adesione allo sciopero, a quello spirito di condivisione, di sostegno reciproco, con i tanti e le tante che hanno contribuito (ognuno con le proprie possibilità e competenze) alla sua riuscita, non si può che guardare con fiducia al prosieguo di questa vertenza. Tutto questo ci rafforza e ci permetterà di affrontarne anche altre all’ordine del giorno.
Crediamo che questa partecipazione corale costituisca di per sé un messaggio forte del personale dei treni, un mandato dei lavoratori: giudicheranno da chi sarà raccolto.
Ci dispiace per l’occasione persa ancora da quei colleghi/e che, pensandosi soli e rassegnati, hanno tentennato anche questa volta, oggettivamente aiutando l’azione della controparte. Ma potrete ancora scioperare. Vi ritroverete coi vostri colleghi e colleghe, capaci di ri-cementare quella solidarietà e alimentare quella consapevolezza che in molti credevano perdute.
Avanti così! Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso!

9 maggio 2016 attivisti Cub – Cat – Usb

Sciopero PdM/PdB DTR Toscana sulle doppie composizioni l’8 maggio 2016 dalle 9.01 alle 16.59

SCIOPERO DTR TOSCANA, VOLANTINI E NORME TECNICHE

SCIOPERI: Sciopero PdM/PdB DTR Toscana sulle doppie composizioni l’8 maggio 2016 dalle 9.01 alle 16.59

2016_05_08_VOLANTINO SCIOPERO SU DOPPIE COMP. CON LOGHI

norme tec pdm – pdb 8 maggio 2016 (2)

volantino con fumetto Doppie C

 

COMUNICATO FINE SCIOPERO 18 MARZO IN FS

COMUNICATO FINE SCIOPERO GENERALE

del 18 MARZO 2016, in ferrovia

http://cubferrovie.altervista.org

Ringraziamo tutti i ferrovieri che hanno scioperato e hanno sostenuto la necessità dello Sciopero Generale Continua a leggere COMUNICATO FINE SCIOPERO 18 MARZO IN FS